La fase romana

Sulla Serra di Tiberio, Ottavio e Costantino rivive lo splendore di Roma. In questa sezione dell'archeodromo si mette in risalto l'aspetto costruttivo ed ingegneristico di questo popolo: templi, case lussuose, botteghe, strade, macchine da guerra, sollevamento e trasporto di grandi blocchi.

Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia scrive: " I Romani posero ogni cura in tre cose soprattutto che dai Greci furono trascurate, cioè nell'aprire le strade, nel costruire acquedotti e nel disporre nel sottosuolo le cloache. " Gli ordini architettonici più utilizzati furono quello corinzio, lo ionico, il tuscanico ed il composito. Le colonne sono solitamente lisce per i capitelli tuscanici e compositi e scanalate per gli altri tipi. imageI materiali usati nell'edilizia templare furono il tufo, il legno e i mattoni crudi in età arcaica; dall'età repubblicana furono adottati l'opera quadrata in tufo e travertino, mentre in epoca imperiale fu utilizzato anche il marmo. Tra le varie strutture di culto tipiche della religione romana, come altari e sacelli, il più importante edificio sacro della Roma antica è il tempio. Il vocabolo deriva dal termine latino templum, che tuttavia non indica l'edificio, ma luogo consacrato, orientato secondo i punti cardinali, secondo il rito dell'inaugurazione e che corrisponde allo spazio sacro del cielo. Per indicare l'edificio sacro era utilizzato il termine aedes, la dimora del dio. La principale differenza del tempio romano rispetto a quello greco è la sua sopraelevazione su un alto podio, accessibile da una scalinata .


Le strade romane

All'interno dell'archeodromo una sezione importante è riservata alle tecniche costruttive del mondo antico, come la realizzazione di una strada.
Le strade erano costruite con un sistema di strati sovrapposti per consentire una durata nel tempo, il drenaggio dell'acqua piovana e un piano stradale il più costante possibile.
Innanzitutto si scavava un " letto ", profondo anche 1,5 metri. Su un fondo di sabbia si poneva un livello di pietre e ciottoli, lo statumen. Sopra vi era uno strato di pietrisco misto a malta, detto rudus. E, sopra a questo, ghiaia compattata con argilla, sabbia o terriccio: il nucleus, che aumentava l'elasticità della strada e favoriva il drenaggio dell'acqua. Infine, il tutto era ricoperto da selce, ghiaia o (in età imperiale) da un lastricato di grosse pietre piatte strettamente accostate le une alle altre: il pavimentum.
Ai lati della strada vera e propria, sufficientemente larga da far passare due carri accostati, c'erano i canali per lo scolo dell'acqua e, spesso, due " marciapiedi " molto ampi, destinati al transito dei pedoni.


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L'architettura

Grande risalto nell'archeodromo riveste l'edilizia domestica romana con le case, le botteghe artigianali e gli edifici pubblici.
La casa romana poteva essere di due tipi: la domus e l'insula. La struttura architettonica della domus, un'abitazione signorile privata urbana, era costituita da mura senza alcuna finestra verso l'esterno e totalmente aperta invece verso l'interno; al contrario le insulae (case popolari) hanno aperture verso l'esterno.
La domus si compone di ambienti standard, prestabiliti con stanze che si susseguono in un fauces, atrium, alae, triclinium, tablinum, peristilio.
L'insula è costituita invece dai cenacula, una sorta di appartamenti, composti da ambienti che non hanno una funzione d'uso prestabilita e che sono posti sullo stesso piano lungo una verticale secondo una sovrapposizione rigorosa. La domus che riprende i canoni della architettura ellenistica si dispone in senso orizzontale mentre l'insula, apparsa verso il IV secolo a.C. si sviluppa in verticale alle esigenze di una popolazione sempre più numerosa raggiungendo altezze ragguardevoli.


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età del bronzo